Comunemente lo chiamiamo sempre e semplicemente mal d’orecchio ma, almeno scientificamente parlando, si usano due differenti termini per indicare due sintomi dolorosi dalle cause differenti: si definisce, infatti, otalgia primaria il mal d’orecchio che è conseguenza di problemi che riguardano le strutture auricolari, mentre si usa il termine otalgia riflessa (o secondaria) per identificare un dolore che riguarda sempre l’orecchio, ma che è scatenato da un disturbo a carico di strutture del corpo diverse da quelle auricolari (per esempio bocca, gola ecc.). Va pur detto che, anche nel caso di otalgia primaria, il fastidio può non essere circoscritto alla zona auricolare, ma estendersi per esempio al collo e alla nuca fino a diventare anche mal di testa.
Fatta questa prima distinzione, è opportuno anche differenziare l’otalgia in acuta, cioè presente da meno di due settimane, e cronica, che invece perdura oltre questo lasso di tempo.
Il dolore può interessare entrambe le orecchie (bilaterale), o, come più spesso succede, solo uno (unilaterale), e può essere intermittente, cupo o simile a una sensazione bruciante.
Sono tanti e diversi i fattori che possono scatenare male alle orecchie.
Tra le problematiche strettamente a carico dell’orecchio che possono causare otalgia primaria, ricordiamo:
presenza di corpi estranei o di un tappo di cerume nel canale uditivo
traumi all’orecchio (come un barotrauma all’orecchio medio, causato da sbalzi di pressione tra interno ed esterno. Può essere determinato, per esempio, da una mancata compensazione durante un’immersione subacquea)
perforazione della membrana timpanica (può per esempio verificarsi a causa di un barotrauma, di scorrette operazioni di detersione del condotto uditivo esterno o, ancora, in seguito a un’otite media)
infiammazione dell’orecchio esterno (otite esterna) causata in genere da batteri o altri microrganismi
infiammazione dell’orecchio medio (otite media), associata in genere all’accumulo di catarro nella cavità timpanica e per lo più di origine batterica.
Tra le problematiche che possono più facilmente causare otalgia riflessa, invece, ricordiamo:
disturbi alle vie respiratorie, che colpiscono soprattutto gola e tonsille (correlati, per esempio, a un’influenza)
problemi dentali (come un ascesso)
disturbi all’articolazione della mandibola
nevralgia del nervo trigemino.
Il dolore all’orecchio non è sempre uguale ed è spesso accompagnato da altri sintomi, che possono essere diversi in relazione alle cause scatenanti. Riconoscerli può quindi essere d’aiuto al medico per giungere a una diagnosi.
PRESENZA DI CORPI ESTRANEI O TAPPO DI CERUME
Senso di orecchio tappato, calo dell’udito, percezione ovattata dei suoni, fischi. In caso di cerume, il dolore si può manifestare anche quando, per effetto di ristagni di acqua (per esempio dopo un bagno), il tappo aumenta di volume
PERFORAZIONE DEL TIMPANO
Dolore acuto e improvviso, calo dell’udito (fino alla sordità, a seconda della gravità della lesione), fischi e ronzii, fuoriuscita di secrezioni dall’orecchio, vertigini
BAROTRAUMA
Senso di orecchio tappato, calo dell’udito, acufeni. Se il trauma è tale da lacerare il timpano si hanno i sintomi della perforazione
OTITE ESTERNA
Mal d’orecchio (anche semplicemente toccando il padiglione auricolare), prurito, orecchio tappato, presenza di siero trasparente o giallastro, gonfiore del condotto uditivo, a volte anche febbre
OTITE MEDIA
Mal d’orecchio intenso che può estendersi anche alla testa, calo dell’udito, senso di orecchio pieno, timpano arrossato ed estroflesso, febbre, fischi e acufeni, raffreddore
MAL DI GOLA
Dolore all’orecchio che peggiora durante la deglutizione, arrossamento di gola o tonsille, tosse, febbre, linfonodi del collo ingrossati, perdita di voce
PROBLEMI AI DENTI
Mal d’orecchio che peggiora masticando
PROBLEMI ALLA MANDIBOLA
Mal d’orecchio che peggiora muovendo la bocca per masticare o sbadigliare
Per contrastare il mal d’orecchio è molto utile intervenire fin dai primi segnali rivolgendosi al proprio medico di famiglia e/o allo specialista otorinolaringoiatra per giungere il prima possibile a una diagnosi e iniziare un trattamento adatto. Solo in questo modo si potrà evitare la progressione in una forma di mal d’orecchio più dolorosa.
In particolare è bene rivolgersi il prima possibile al medico se:
il dolore è molto intenso e invalidante
oltre al dolore compaiono uno o più di questi sintomi: febbre alta, vomito, otorrea (fuoriuscita di secrezioni dall’orecchio), forte gonfiore attorno all’orecchio e/o spostamento dell’orecchio verso l’esterno, sensazione di un corpo estraneo all’interno del condotto uditivo
Durante la visita il medico raccoglie informazioni sui sintomi e sulla storia clinica, quindi svolge l’esame obiettivo delle orecchie, grazie al quale può già escludere o confermare alcune delle cause del mal d’orecchio. Se necessario potrà prescrivere ulteriori accertamenti. Formulata la diagnosi potrà stabilire le terapie adatte al caso.
Per lenire il dolore all’orecchio e ridurre l’infiammazione è possibile ricorrere a farmaci in gocce a base di anestetici locali (come per esempio la procaina cloridrato) e antinfiammatori (come per esempio il fenazone).
Il mal d’orecchio è un sintomo che può interessare facilmente i bambini.
Nei bambini questo sintomo doloroso può essere legato a un’otite esterna o a un’infiammazione dell’orecchio medio (otite media) sostenuta dall’accumulo di muco prodotto per esempio in caso di forte raffreddore, che non viene drenato a sufficienza a livello nasale e finisce per ostruire il condotto che unisce il naso all’orecchio.
È opportuno rivolgersi rapidamente al pediatra (o, in caso di impossibilità di quest’ultimo, al pronto soccorso del più vicino ospedale) se:
il dolore all’orecchio riguarda neonati o comunque bambini con meno di due anni di età
oltre al dolore è presente uno o più di questi altri sintomi associati: otorrea, cioè fuoriuscita di materiale giallastro o rossastro dall’orecchio, febbre alta, spostamento dell’orecchio verso l’esterno.
Spetta ovviamente al pediatra valutare il trattamento adatto al singolo caso, in funzione anche della causa del mal d’orecchio. In generale, anche in età pediatrica contro il dolore e l’infiammazione si può ricorrere, in caso di effettiva necessità, a farmaci in gocce a base di anestetici locali e antinfiammatori (come per esempio procaina cloridrato e fenazone).
Anche se non tutte le cause di mal d’orecchio sono facilmente prevenibili, esistono alcuni comportamenti che possono aumentare i rischi e altri che è bene invece adottare per salvaguardare la salute dell’orecchio. In particolare è consigliabile:
evitare il ricorso a oggetti come i bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie: possono causare lesioni della pelle che riveste il condotto uditivo o addirittura una lacerazione del timpano; possono favorire l’accumulo di cerume, compattandolo e spingendolo in profondità
evitare ristagni di acqua nel condotto uditivo asciugando bene le orecchie per esempio dopo un bagno in piscina
non rimuovere autonomamente eventuali corpi estranei dal condotto uditivo esterno (si rischia di causare maggiori danni)
non trascurare eventuali sintomi o campanelli d’allarme e seguire con attenzione le indicazioni di trattamento date dal medico.
Inoltre, negli adulti e nei bambini al di sopra dei 3 anni è possibile utilizzare spray auricolari a base per esempio di una soluzione isotonica di acqua di mare per rimuovere il cerume in eccesso ed eventuali ristagni di liquidi.
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