Otalgia: cos'è, cause, sintomi, rimedi

Il mal d'orecchio è uno dei disturbi più comuni in persone di ogni età e uno di quelli che porta più spesso i bambini dal pediatra. Ecco quali sono le principali cause che possono determinarlo, come fare per prevenirlo e come trattare le diverse forme in modo appropriato.

L'otalgia può avere molte cause e non va mai sottovalutata perché, anche se nella maggioranza dei casi non è un disturbo grave e non comporta conseguenze a lungo termine, un trattamento scorretto può danneggiare seriamente l'udito e l'organo dell'equilibrio. Ecco come riconoscerla e affrontarla nelle situazioni più comuni.

L’otalgia è un termine medico abbastanza generico che si riferisce a una condizione in cui è presente “mal d’orecchio“. Si tratta di un sintomo/disturbo molto diffuso, che può riguardare persone di ogni età, per le ragioni più diverse.

A soffrirne in via preferenziale sono i bambini (soprattutto nei primi anni di vita, per lo più come conseguenza del raffreddore o dell’influenza), gli adolescenti e i giovani adulti che si dedicano abitualmente al nuoto, ai tuffi, alle immersioni o ad altri sport acquatici (si parla di “orecchio del nuotatore” anche se questa forma di otite esterna non è esclusiva degli sportivi), e gli over50 (principalmente a causa di tappi di cerume o di problemi esterni all’orecchio).

Come detto, l’otalgia è di per sé un sintomo. L’ulteriore sintomatologia associata dipende dal tipo di disturbo sottostante e dall’età della persona interessata.

Per esempio, l’otite media acuta degli adulti, oltre al dolore all’interno dell’orecchio, può comportare una relativa riduzione dell’udito e, a volte, fuoriuscita verso il condotto uditivo esterno di materiale purulento a causa di piccole lesioni transitorie della membrana timpanica. Quando questo materiale esce, di solito, il mal d’orecchio diminuisce molto o scompare del tutto poiché la pressione che esercitava a livello dell’orecchio medio viene meno. In caso di forte infiammazione dell’orecchio medio, possono comparire anche vertigini.

Nei bambini, il dolore associato all’otite media acuta tende a essere maggiore da sdraiati ed è spesso accompagnato da difficoltà del sonno, febbre (con temperatura anche superiore a 38- 39°C), mal di testa, disturbi dell’equilibrio. Altri segnali dell’otalgia, presenti soprattutto nei bambini più piccoli che non riescono a esprimere chiaramente le ragioni del loro malessere, comprendono irritabilità, nervosismo, pianto inconsolabile, rifiuto del cibo e tendenza a toccarsi continuamente l’orecchio dolente.

Se si tratta di otite esterna, invece, la sintomatologia tipica comprende mal d’orecchio intenso, gonfiore e prurito a livello del condotto uditivo esterno, sensazione di testa ovattata, riduzione dell’udito, e, a volte, fuoriuscita di liquido sieroso o purulento. Il dolore può irradiarsi alla guancia e possono essere presenti acufeni (sibili o ronzii all’interno dell’orecchio).

Benché variabili da caso a caso per combinazione e intensità, questi sintomi restano sostanzialmente gli stessi in caso di otite cronica.

Generalmente, in caso di otalgia è bene chiedere consiglio al pediatra o al medico di famiglia, con successivo invio allo specialista se il quadro è più complesso o le prime cure non portano alla guarigione. In una minoranza di casi, tuttavia, è preferibile rivolgersi direttamente al Pronto soccorso. Per esempio quando un intenso mal d’orecchio è accompagnato da: vertigini significative a insorgenza improvvisa, fuoriuscita di liquido dal condotto uditivo esterno, riduzione dell’udito, disturbi della vista (visione doppia o sfocata), febbre alta, paralisi facciale o parestesie significative al viso-collo (formicoli, punture di spilli ecc.).

L’otalgia può essere indotta da una molteplicità di cause di natura molto diversa. Nei bambini e negli adolescenti/giovani adulti, si tratta prevalentemente di condizioni caratterizzate da un’infiammazione, lesioni, irritazioni o traumi a carico del condotto uditivo esterno, della membrana timpanica o dell’orecchio medio oppure da occlusioni legate all’accumulo di secrezioni sierose o mucose (per esempio, in caso di forte raffreddore o influenza), a tappi di cerume, a liquidi o corpi estranei accidentalmente entrati nel canale uditivo esterno.

Nel caso di adulti e anziani, invece, il mal d’orecchio rientra spesso tra i sintomi di un disturbo che ha origine ad altri livelli e può essere legato a irritazione/infiammazione di un nervo cranico (per esempio, il trigemino, il glossofaringeo o il vago), alla sindrome temporo-mandibolare(infiammazione dell’articolazione che collega l’estremità della mandibola alle ossa della testa), alla malattia da reflusso gastroesofageo, a problemi dentali gengivali, a una faringite o, più raramente, a danni a livello delle prime due vertebre cervicali o a tumori (della faringe, della laringe, del nervo glossofaringeo ecc.).

In considerazione dell’estrema variabilità delle cause, per poter affrontare il mal d’orecchio, è indispensabile rivolgersi al medico per ottenere una diagnosi precisa e le indicazioni di trattamento appropriate. In alcuni casi, per chiarire la natura e le caratteristiche del disturbo sottostante, potrà essere necessario sottoporsi a una visita specialistica più approfondita da parte dell’otorinolaringoiatra e a indagini strumentali, come l’esame otovestibolare (soprattutto se sono presenti anche vertigini), la fibroscopia delle cavità del naso e della gola, la TAC o la risonanza magnetica della testa e/o del collo.

  • Accumulo di cerume nel condotto uditivo esterno
  • Disturbi a carico dell’orecchio esterno o medio (causati per esempio dalla proliferazione di agenti patogeni come batteri o funghi)
  • Presenza di corpi estranei nel canale uditivo
  • Lesioni del canale uditivo o dell’orecchio medio
  • Presenza di acne o ascessi nel canale uditivo
  • Sbalzi di pressione (barotrauma)
  • Danno acustico

A qualunque età, l’otalgia va valutata attentamente e curata in modo appropriato, presto e bene, se si vuole arrivare in fretta alla guarigione, evitando di dover sopportare il dolore e la sintomatologia associata più del dovuto.

Lo specifico trattamento è sempre legato alle cause del disturbo sottostante, mentre il dolore in quanto tale potrà essere alleviato grazie a farmaci antinfiammatori e analgesici somministrati localmente (sotto forma di gocce da instillare nel condotto uditivo esterno) oppure da assumere per bocca (soprattutto quando il mal d’orecchio è di tipo riflesso e/o associato ad altri sintomi, come mal di testa o febbre).

Per lenire il dolore e ridurre l’infiammazione rapidamente, si può ricorrere a farmaci in gocce a base di anestetici locali e antinfiammatori (come per esempio la procaina cloridrato e il fenazone).

Per tutte le otiti acute, medie o esterne, va ricordato di toccare l’orecchio il meno possibile e di non inserire all’interno del canale uditivo acqua od oggetti di alcun tipo (bastoncini, spatoline, cotton fioc ecc.). Per pulire il padiglione auricolare da un’eventuale fuoriuscita di liquido (che può verificarsi in caso di lieve e transitoria perforazione del timpano) è sufficiente passare un batuffolo o un fazzolettino morbido di cotone inumidito con un po’ d’acqua (preferibilmente sterile).

Se l’otite è legata a un’infiammazione del condotto uditivo esterno indotta dalla presenza di tappi di cerume, un rimedio può essere la rimozione dell’accumulo di materiale organico (cerume e detriti epidermici). Per farlo, dopo valutazione medica, si possono utilizzare farmaci ceruminolitici sotto forma di gocce, per esempio a base di dimetilbenzene e olio di mandorle, acquistabili in farmacia,. In caso di insuccesso di questo intervento, è consigliabile rivolgersi all’otorinolaringoiatra.

  • Lesioni del cavo orale
  • Danni alla laringe e alla faringe
  • Nevralgia del nervo trigemino
  • Nevralgia del nervo glossofaringeo
  • Patologie a carico dell’articolazione temporo-mandibolare

La cura dell’otalgia riflessa è strettamente legata al disturbo che l’ha indotta; se è presente anche infiammazione dell’orecchio medio o esterno, per alleviare il dolore si possono utilizzare le stesse gocce otologiche contenenti un principio attivo anti-infiammatorio e un analgesico, per esempio procaina e fenazone, già indicate per attenuare la sintomatologia dell’otite acuta primaria, esterna o media (salvo specifiche controindicazioni rilevate dal medico nel singolo caso).

Dal momento che l’otalgia nei bambini è quasi sempre legata a un’otite acuta determinata da accumulo di muco o catarro nel rinofaringe in occasione di forte raffreddore o influenza (otite media) oppure da tappi di cerume o liquidi/particelle/sostanze estranee entrati nel condotto uditivo esterno (otite esterna), un aspetto importante da considerare è la prevenzione.

Purtroppo, sul fronte della prevenzione del raffreddore non si può fare molto, soprattutto se il bimbo frequenta l’asilo. Quello che si può fare è, però, un’attenta e regolare detersione del naso (attraverso lavaggi con soluzione fisiologica e/o aerosol).

Se il bimbo invece soffre di rinite allergica, oltre a cercare di evitare il più possibile l’esposizione alle sostanze che la scatenano (polveri, muffe, pollini ecc.), la sintomatologia tipica potrà essere tenuta sotto controllo grazie ai farmaci prescritti caso per caso dallo specialista (antistaminici, cromoni ecc.).

Quando l’insorgenza dell’otalgia nei bambini dipende dall’accumulo di cerume nel condotto uditivo esterno, la prevenzione si basa sulla detersione regolare con un batuffolo di cotone inumidito con acqua tiepida o con uno spray a base di soluzione isotonica di acqua di mare, un prodotto appositamente studiato allo scopo.

Se l’otite acuta è già presente, su prescrizione del pediatra, per alleviare il mal d’orecchio dei bambini si possono applicare direttamente nel canale uditivo gocce che combinano un farmaco anti-infiammatorio e un analgesico (per esempio, fenazone e procaina).

Come ulteriore intervento per cercare di attenuare i sintomi dell’otite e, in particolare, il dolore si può applicare un impacco asciutto, freddo o caldo, a livello del padiglione auricolare, tenendolo in sede senza premere per qualche decina di minuti, più volte al giorno.

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